Come preannunciato nella precedente vignetta, il 02 dicembre 2020, dopo 50 anni, su indicazione dell’OMS, l’ONU è ritornata sui suoi passi togliendo in toto la cannabis dalla tabella delle sostanze stupefacenti riconoscendone così il suo valore terapeutico.

È una svolta importantissima!
Anna
Certo mia cara, ma ora sta ad ogni stato della comunità europea recepire le indicazioni.
Bino
E come si stanno comportando?
Anna
Che dire Anna? Partiamo subito dalla situazione italiana…
Bino
È recente la notizia della mancata approvazione del referendum sulla legalizzazione della cannabis e dei suoi derivati per usi diversi da quello terapeutico.
Mentre in altri paesi del mondo si è adottata una legislazione specifica sulla cannabis – molto emblematica la situazione degli Stati Uniti – in Italia la situazione resta ancora appigliata a vecchi tabù. Abbiamo una normativa che, tutto sommato, è migliore se paragonata ad altri paesi europei e, allo stesso tempo, peggiore rispetto ad altri.
Attualmente è legale solo l’uso di farmaci a base di cannabinoidi, previa prescrizione medica.
Ma quindi Bino, se io avessi una data patologia, potrei rivolgermi al mio medico curante o è previsto un iter diverso?
Anna
Tanti lo ignorano Anna, ma anche il nostro medico curante può prescrivere cannabis terapeutica; quindi, no!!! Non è necessario un dottore specialista!
Bino
Certo è che la situazione così delineata sembrerebbe una vittoria per gli innumerevoli pazienti che necessitano di cure specifiche. Purtroppo, la cruda realtà è che questi pazienti, quotidianamente, devono affrontare difficoltà legate all’approvvigionamento. In Italia si produce cannabis nello Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare a Firenze. La quantità resa, tuttavia, è notevolmente inferiore rispetto alla domanda proveniente dai numerosi pazienti, motivo per cui lo stato italiano si trova costretto a importare da altri paesi come Olanda, Svizzera. Notizia recentissima di aprile 2022 è la pubblicazione, sul sito del ministero della Difesa, del bando per le aziende private che vogliono coltivare cannabis medica che verrà poi successivamente fornita allo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze per la trasformazione e distribuzione.
Per quanto riguarda, invece, l’uso ricreativo esso è stato depenalizzato ma è punito come reato amministrativo. Da sottolineare che il 18 dicembre 2019 la Corte di Cassazione ha depenalizzato la coltivazione di piccolissime quantità di cannabis a solo uso personale, per le quali, comunque, permane il reato amministrativo.
Certo è che non deve essere piacevole ritrovarsi i carabinieri in casa…
Anna
E soprattutto pagare avvocati per scagionarsi…
Bino
Ma raccontami come è la situazione negli altri stati membri della Comunità Europea!
Anna
Certo mia cara.
Bino
Urge la necessità per il settore di un quadro normativo chiaro per un mercato unico dei prodotti che garantisca omogeneità tra gli stati. Tuttavia, la situazione non è proprio così. Andiamo, quindi, ad analizzare com’è la situazione al di fuori dei nostri confini.
Partiamo subito ad esaminare la situazione in Lussemburgo primo Paese in Europa a legalizzare la produzione e il consumo. Nel 2021 Il governo ha annunciato che i maggiorenni potranno coltivare fino a quattro piante di cannabis nelle loro case o nei giardini per uso personale. La cannabis medica è completamente legale dal 2018.
Il Belgio nel 2003 ha depenalizzato il possesso di piccole quantità (fino a 3 g) e dal 2019 ha approvato la coltivazione della cannabis terapeutica.
In Spagna vi è un po’ di confusione. Ogni regione prende decisioni autonome. Esistono i famosi Cannabis Social Club dove chi è tesserato può acquistare e consumare cannabis. Comunque, in via generale è stata depenalizzata la detenzione di piccole quantità esclusivamente per uso personale.
Il Portogallo ha depenalizzato l’uso e il possesso fino a 25 g. Nel 2018 ha legalizzato la cannabis terapeutica.
In Francia, nonostante sia soggetta a un forte proibizionismo, dal 2018 è stato depenalizzato il possesso: si va incontro a un reato amministrativo punito con multa.
Anche in Danimarca la cannabis è illegale, ma il suo possesso comporta una multa. Dal punto di vista terapeutico la situazione non è ancora ben delineata.
In Germania rimangono illegali la detenzione, la coltivazione e la vendita. Dal 2017 è stato istituito un programma nazionale dedicato al CBD. Ad oggi l’unica produzione contemplata deriva dalla fibra che si ricava dalla pianta.
In alcuni cantoni della Svizzera è consentita coltivarla in casa con modeste percentuali di THC. È un paese avanti verso la legalizzazione, ma i referendum promossi in tal senso sono stati bocciati.
In Croazia dal 2013 il possesso è stato depenalizzato classificandolo come reato minore (senza carcere) e nel 2015 la cannabis a uso terapeutico è stata resa legale.
L’Austria ha vietato il commercio di prodotti a base di CBD. L’accesso ai programmi terapeutici, seppure legale, è ancora difficile e limitato.
Anche in Polonia la detenzione di cannabis è illegale, ma l’uso personale di piccole quantità generalmente non viene punito. È stata resa legale la coltivazione di cannabis light e dal 2017 è stato approvato un programma dedicato alla cannabis medica.
Passando alla Lituania l’utilizzo è considerato un reato amministrativo e la detenzione per uso personale viene punito con il servizio civile o con la detenzione non privativa della libertà. Dal 2013 è consentita la coltivazione della canapa industriale e nel 2018 si è votato per permettere l’utilizzo della cannabis legale.
In Repubblica Ceca si respira un’aria di maggiore tolleranza. Già nel 2009 è stato depenalizzato con una multa il reato di coltivazione di massimo 5 piante e la detenzione di 5 grammi. Dal 2013 è stato istituito un programma dedicato alla cannabis medica.
Veniamo, infine, alla Repubblica di San Marino dove nel marzo 2020 il Parlamento, a seguito di una proposta dei cittadini, ha bloccato la legalizzazione della cannabis ricreativa. Dal 2016 è partito un programma dedicato al trattamento terapeutico riguardante diverse malattie.
In conclusione, le leggi per quanto concerne l’utilizzo della Cannabis, seppur molto lentamente, stanno cambiando in tutta Europa.
Speriamo, nel più breve termine possibile, di vedere la luce in fondo al tunnel…perché si sta solo parlando di una Pianta!!!
Anna
Sì…., la regina delle piante!
Bino